La porta della buca pontaia

La tecnica di edilizia medievale (ma anche romana) prevedeva l’uso di fori per conficcare i pali delle impalcature negli edifici di cui si prevedeva un ampio innalzamento.
In questo caso si tratta di una torre dell’anno mille, tesoro parallelepipedo quotidiano restaurato nel 1972 dove, le pietre messe all’epoca, a fronte delle altre medievali, danno l’impressione di essere neonate.
Nelle buche pontaie hanno trovato ricovero e nido i piccioni posticci. Il maschio capo tromba si affaccia e controlla il passaggio sempre più fitto di persone camminano nelle stradine attratte dal primo tepore.

Passa le giornate su una mezzana esposta al sole, arrogante e pettone come un cardinale in attesa di conclave.

Questa voce è stata pubblicata in Arte e curtura, Chianti Storico, Fotografie 2013, La porta di Vertine e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.

0 Responses to La porta della buca pontaia

  1. Avatar di silvana silvana ha detto:

    Più modestamente, nei muri del podere di cui caddi innamorata quarant’anni fa ci sono buchetti e fessure, considerati idonei a nidificare dai pipistrellini, con conseguente annientamento delle zanzare, e da cardellini e cinciallegre che svolazzano dentro e fuori già dai mesi più freddini..

    "Mi piace"

  2. Avatar di Bante Bante ha detto:

    Troppi ‘ini’, meglio il Piccione Capo Tromba.

    "Mi piace"

  3. Avatar di silvana silvana ha detto:

    Ma da me son buchi piccini: ini, i piccioni: oni, non ci stanno. Però ho una nutrita squadra di tortore che stanziano lì accanto: anto.

    "Mi piace"

  4. Avatar di Laura Laura ha detto:

    Piace anche a me il “Piccione Capo Tromba”, è bello grassotto e concima dall’alto 🙂

    "Mi piace"

Lascia un commento