Sono vincolati annualmente, ma non dipendono dai flussi speculativi e dall’avidità di pochi intimi che la trasmettono nelle briciole agli altri, bensì il loro rendimento dipende dal corso delle stagioni e delle temperature, pioggie e arsure unitamente alla voglia di coccolarli di chi sta loro accanto.
I rendimenti delle borse mondiali non sono capaci di far maturare i titoli di noci e fichi mentre l’Angiolina Merkel e le scarpe a punta dovranno farsene una ragione.
Oggi entrano ufficialmente in circolo i rendimenti dei colori e dei frutti dell’ autunno.
Ciao Andrea.. l’odore del mallo delle noci bagnato dalla pioggia e mezzo ammuffito, specialmente di quelle cadute a terra, è uno dei ricordi più belli e indimenticabili della mia infanzia, il simbolo stesso dell’autunno e della terra fresca e profumata. Grazie per avermelo rievocato.. 😉
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Mi pare che aprendo il guscio verde delle noci state in terra arrivi come una zaffata momentanea di ammoniaca mista a cedro.
Da qui innanzi fra umidità, marciume di foglie e intensità di colori profumi e scorci da camminare sarà un bello spettacolo, salutone Oscar.
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A Fonterenza c’è un cane nero- Blackie -, grande come un treno, che mangia chili di fichi cogliendoli direttamente dall’albero.
Compie enormi salti a bocca spalancata, mira al fico più ‘fico’, richiude le fauci subitaneamente ripiombando a terra con adeguata vibrazione del suolo. La prima volta che ero presente, non me ne sono accorta subito e ho pensato al terremoto.
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…Silvana,immortala Blackie,con una bella foto! Dev’essere uno spasso vederlo saltare per agguantare il fico!!!….Speriamo non faccia indigestione….
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Evviva la natura che non asseconda le leggi degli esseri umani
godiamocela finche possiamo
gazie Andrea per il tuo blog
Anna Maria
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Andrea, mi auguro che anche le dichiarazioni di produzioni del Chianti Classico rispecchino le rese effettive in vigna delle relative uve. Succederà ? Saluti.
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Ieri l’altro in mezzo ad una vigna passeggiava lento un firmaiolo (inteso come vestiti) bellino e plastificato che fra un passo e l’altro digitava sul pc portatile che teneva in mano.
Uno spettacolo edificante su come ci siamo ridotti nel mondo del vino fatto da questi manichini che non hanno nè polso, nè comprensione, nè cuore in quanto fanno e ne parlano come se si parlasse di produrre lucido da scarpe (a punta sia chiaro).
Dalla collina di fronte un urlo:” Mandi una mail all’uva per sapere se è matura?”
@ Silvana, Blechi non sarà un cinghiale travestito che per sfuggire ai cacciatori si è messo il costume da cane?
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@ Cristiano, non sò davvero che dirti, ne ho viste troppe e troppe e purtroppo di quanto succede nel mondo del vino niente mi meraviglia più.
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