Oidio – Malattia dello zolfo

Per chi ha il polso delle viti non occorre il bischero che scrive per capire i rischi e riconoscere i sintomi di una malattia funginea che assalta il chicco dall’esterno e lo conduce a seccare.
Screpolatura, polvere bianca, ingrigimento del chicco che lentamente porta alla perdita della ciocca e allo spelamento delle foglie.
Due le cure: zolfo ventilato immediato o usato preventivamente, o zolfo bagnabile di quando in quando a miscela con la poltiglia bordolese, oppure uso di prodotti di sintesi sistemici che entrano in circolo alla vite e garantiscono copertura per una quindicina di giorni……. da ripetere a cadenza….
Niente di nuovo quando il sole bussa forte, il momento esatto di questa malattia molesta,  uno dei passi che precedono il vino chiacchierato e stampato.

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0 Responses to Oidio – Malattia dello zolfo

  1. Avatar di silvana biasutti silvana biasutti ha detto:

    So di che cosa bofonchiano le mie figlioline, di questi tempi, col caldo, l’umidità, le rincorse alla burocrazia (ma le semplificazioni promesse?), i clienti a cui dar retta (meno male!!!), la cantina, e pure la madre rompiballe.
    Non c’è pace tra gli ulivi, ma nemmeno tra i filari di sangiovese.

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  2. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Non c’è pace fra gli ulivi, canzone di un film famoso e successo di Casadei 🙂

    http://www.youtube.com/watch?v=x91Pro07Bbc

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