Nella piana di Gioia

Quelle piante alte e larghe incutono timore e rispetto per la carica di anni si trascinano addosso sfidando venti e tempeste lunghe secoli in quel luogo amato dalla fertilità che è la piana di Gioia Tauro.

Mare e agrumeti (troppo spesso abbandonati) si guardano in faccia per chilometri e chilometri intervallati da altre coltivazioni e piante di ulivi senza tempo dove ora c’è  intorno  un movimento di persone (soprattutto le sode donne della piana) intente a stendere teli e, attraverso elevatori e bracci meccanici, scrollare le piante dal peso delle olive.

Qui siamo nei campi della Cooperativa Aida, su terreni confiscati alla criminalità, dove in salita e con fatica può arrivare a nascere una speranza di un paese un pochino più pulito.

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0 Responses to Nella piana di Gioia

  1. Avatar di Angelica Angelica ha detto:

    Pagliantini anche se tu sei un calabrese di Vertine lascia che sia una calabrese con i capelli bianche a parlare delle donne della Piana di Gioia Tauro. Se vogliamo parlare di donne quelle della Piana occupano una posizione dominante nella storia di quella terra e soprattutto nella storia dell’agricoltura.
    Alte o basse, robuste o longilinee che siano sono tutte dotate di una grande resistenza al logorio del lavoro e questo loro amore per il lavoro lo hanno trasmesso alle donne della nuova generazione che si sono inserite nel mondo del lavoro cercando di ritagliarsi un loro spazio anche dove il dominio maschile era, sino a qualche anno addietro, assoluto, infatti oggi si vedono giovane donne alla guida di autobus di linea, accanto a quelle che in comode tute stendono reti per la raccolta delle olive con la stessa maestria delle loro madri, molte lavorano nei bar della zona offrendo sorrisi e caffè agli avventori,altre guidano trattori o lavorano alle macchine agricole.
    Sono tutte donne che, qualunque sia il lavoro che espletano, hanno gran cura della loro persona facendo cadere in un dimenticatoio datato parecchi anni addietro la donna con il fazzoletto in testa relegata ai lavori più umili e sottopagata.

    Quella della paga purtroppo continua ad essere una piaga del mondo del lavoro che non sempre si limita al mondo femminile in quanto spesso si sente dire, ma in forma privata e riservata, che nei grandi centri commerciali sorti” stranamente” ed improvvisamente in un sud povero, il costo del lavoro svolto in realtà è inferiore a quello dichiarato dalla busta paga che si percepisce ed inoltre gli orari di lavoro si dilatano al di là di quanto previsto e tutto questo viene subito per via di una realtà che vede la disoccupazione in crescita.

    La donna della Piana è entrata in politica, negli ospedali, nei tribunali, nelle caserme e le qualità che le distinguono sono la professionalità ed un alto senso dell’etica sociale.

    Le donne della Piana hanno spesso famiglie numerose a cui accudire, perché per loro i figli sono l’espressione migliore della loro vita, la parte più importante del matrimonio per cui i figli sono considerati una grazia di dio ed è grazie a loro che il concetto di famiglia legato agli antichi valori dell’onestà e della moralità ha tutelato la famiglia del sud dalla disgregazione che, la caduta di alcuni valori dei tempi moderni, ha fatto ricadere sull’unità famigliare.

    E poi ci sono le donne dei mafiosi, donne che godono del prestigio dei loro uomini senza mai pensare nè alla nascita di quel potere, nè alla sua gestione e ne godono i frutti che loro stesse usano per la soddisfazione di molte loro necessità domestiche o sociali, sono donne che dicono nei tribunali di soggiacere alla volontà del marito e di non avere alcun peso decisionale in seno alle loro famiglie, ma in effetti sono donne managers intestatarie di capitali sporchi, di patrimoni mafiosi.

    Le donne dei mafiosi sono il paravento fiscale e sociale che scientemente consente alla mafia la tutela di patrimoni la cui nascita affonda le radici nella illegalità e nella negazione del diritto e spesso anche nel sangue, situazioni queste che le vedono mute vestali di inconfessabili segreti.

    Le donne dei mafiosi educano i figli al valore della violenza e della omertà inducendoli a considerare norma la violazione della legalità.

    Le donne dei mafiosi sono le mele marce della Piana

    Le donne dei mafiosi sono solo una piccola parte di una Piana che vuole lavorare e crescere nella legalità creando un sereno futuro di lavoro ai figli. Angelica

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