La notizia passa quasi inosservata ma è preoccupante e ci conferma, se ne avevamo bisogno, che in questa terra pochi continuano a ingrassarsi alle spalle dei molti…. Brevetti, patate e broccoli come auto di lusso. Le mani delle multinazionali sui prodotti agricoli. Le grandi aziende internazionali si stanno garantendo l’esclusiva su molti alimenti. Chi vorrà coltivarli sarà costretto a pagare una royalty. Con un effetto inevitabile: l’aumento dei costi per produttori e consumatori.
Pomodori, patate, broccoli, ogni altro alimento. Oggi li comprate al negozio, al mercatino sotto casa, al supermarket. Dovrete sempre continuare a farlo per nutrirvi, ovviamente, ma in un futuro prossimo potrà costare più caro a voi consumatori e ancor più caro ai produttori, perché le grandi multinazionali dell’agroalimentare brevettano all’Epo (European patents office, ufficio europeo dei brevetti, sede Monaco di Baviera) queste produzioni, e quindi in sostanza se ne assicurano l’esclusiva.
Contro questa pratica, incompatibile con normative e leggi della stessa Ue, si terrà domani alle 11 a Monaco una manifestazione internazionale.
Il brevetto per strappare al resto del mondo l’esclusiva della patata, del pomodoro, del broccolo, della bistecca, secondo le associazioni di difesa della natura e della materia vivente come Equivita in Italia, è ormai una strategia portata avanti a carte scoperte da multinazionali come Monsanto, Dupont, Syngenta, Bayer, Basf solo per citare alcune tra le più potenti.
Domani appunto l’Ufficio europeo dei brevetti annullerà il ricorso contro il brevetto sul broccolo (EP10698199), e in quel giorno è convocata la manifestazione davanti alla sua sede nella capitale bavarese.
Andrea Pagliantini 
Senza bisogno di dare tante spiegazioni (non perchè non ne voglia dare a voi) ma perchè non mi va tutte le volte di dover giustificare i miei pensieri dico: FUORI DALL’EUROPA SUBITO!
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Se deve essere un consiglio di amministrazione di banchieri, agenti di borsa, finanzieri e basta, unita solo dal fatto ha una moneta unica mentre tutti noi non simao niente….. me lo chiedo anche io da parecchio a cosa serva.
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Non serve a niente Andrea restare in questo schifo fatto ad hoc per i comodi di germania e francia… a niente… e io sostengo questo… Con tutti i paesi MEMBRI dell’europa l’unico paese CULO è l’Italia!
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Devo dire che quello di Rossano è anche il pensiero di Loretta Napoleoni – una che, contrariamente alla sottoscritta che di economia non conosce le dinamiche, è decisamente super competente!-.
Certo, ci stiamo accorgendo (speriamo di essere in tempo) che c’è un grande gioco (!) che si sta consumando alle spalle della classe media medio-alta, alle spalle anche di quelli che possono parere ora ‘ricchi’. C’è l’arrembaggio ai siti belli, alle cose buone, alla storia e alla memoria di tutti noi. Per ridurci orwellianamente parlando alla stregua di manodopera che deve lavorare per niente, e diventare carne per pochi (cinquemila?) esseri ‘superiori’.
Naturalmente anche i nostri ‘geni’ diventeranno di proprietà di poche multinazionali; io mi domando se quelli che “governano” capiscono che frittate stanno combinando….
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Cos’e’? Ci dispiace che non “possiamo” fare piu’ i giochetti con la lira? Qualche rimpiantino per i bei tempi in cui con una bella mega svalutazione s’inchiappettavano i soliti a reddito fisso e si dava una pacca sul culo all’export? Ho messo fra virgolette le prime persone plurali perche’ ovviamente in quel “noi” io non c’ero di certo e non c’era nessuno di quelli che mi corrispondeva. Semmai noi (vero) eravamo fra gli inchiappettati.
Eh no, ora siamo passati a farci inchiappettare tutti quanti dall’elite della finanza europea. Almeno e’ piu’ avanti coi tempi.
Ti reitero la domanda gia’ fatta, Silvana, ripetendola a me stesso, nella speranza che tu o altri mi aiutiate a trovare risposta (non che sposti qualcosa ma cosi’, giusto per il gusto di sapere, un po’ come quando si preferisce farsi inchiappettare dal davanti, almeno si conosce la faccia di chi lo fa): quando e’ che questo paese e’ diventato un paese di merda? in quale preciso passaggio storico? Metto subito le mani avanti, dissuadendo gli ottimisti che eventualmente pensassero che cinquanta o anche cento anni fa questo paese fosse una gran figata: come osservatori assolutamente fededegni del fatto il nostro e’ proprio un gran bel paese di merda io prendo personcine come Leopardi, come il duetto Machiavelli e Guicciardini, come Dante. E’ merda certificatissima, dunque. Altro che doppe. Solo che da questo paese una ventina di secoli fa e’ partito un movimento civilizzatore di non poco conto, di quelli che lasciano il segno. E il segno, assolutamente traumatizzante, infatti e’ stato lasciato. Di quei segni che in molti campi dell’agire e del creare umano condannano tutto cio’ che viene dopo, in giro per il mondo, a essere riedizione, epigonismo. Anche nel nostro stesso paese, vedi appunto il glorificatissimo ri-nascimento, che infatti guarda un po’ da cosa e’ spuntato se non proprio da una ri-scoperta dell’antichita’ classica..
Quindi ecco appunto la domanda: dove come quando perche’ il nostro paese fantastico e’ diventato il paese di merda che tutto il mondo ci riconosce?
Da qualche tempo sto mettendo il mirino sul periodo delle guerre gotico-bizantine. Si’, mi sa che quel nonsoché, quel qualcosina si e’ rotto proprio allora.
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Che siamo un paese bello ma pieno di azoto solido si vede bene, ogni volta tutti con l’indice puntato verso chi viene beccato o sbaglia, ma mai verso chi delle regole se ne frega e sbatte sempre, o chi nel suo piccolo cerca il modo per girare intorno al prossimo per trarne beneficio o solo per sentirsi più bello.
Io le cause perchè siamo un paese così non lo so bene, forse secoli di tara mentale papale bene non ci ha fatto e la breccia di Porta Pia è arrivata un pò tardi.
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Guarda caso, quando si e’ formato lo stato della chiesa? In seguito a quali eventi (piu’ o meno)?
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Ora te filippo mi pigli in contropiede… trovare il periodo in cui questo è diventato (o forse lo è sempre stato?) un paese di merda, è un vero casino! Io sono convinto di una cosa… attualmente, ripeto, che siamo veramente l’unico paese culo… poi mi sbaglierò…
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