Nasce tutto da qui, ma essendo solo sette le note musicali,mischiandole fra loro capitano suoni già sentiti a meno che uno si chiami Morricone e sforni a getto continuo nuove meraviglie.
Lo stesso con il vino chiacchierato e scritto senza entrare nel campo lavorato minato delle guide.
Mitizzare ed espandere l’ aria compressa di maschioli e femminelle nei lustrini in un momento nel quale il settore vive in agonia, allappa i cosiddetti.
Due passi salutari con meno antani fra i filari e vedervi l’uva maturare, bere mangiando, non aver paura di lasciare la bottiglia avviata se il vino non merita e dire sia un troiaio, andare a trovare chi è sul pezzo non nel salotto buono in una delle stanze uguali ad uso acchiappa bischeri a sentire la messa degli addetti solfeggiata imparata a pappagallo, ma camminando guardando dove il vino ha la culla e farsi un’idea propria.
Il Chianti Classico viene venduto a 50 euro ad hl, ma le penne con il marchio del Consorzio si vendono a 12 euro l’una.
Andrea Pagliantini 
…come come ..? 50 a hl..?? se le penne tra poco costano di più chissà come saranno contenti ”i cosiddetti faccendieri che ruotano intorno come avvoltoi al cadavere del vino”…
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Si Mario, con la vendemmia alle porte, le cantine piene, poco spazio dove mettere l’uva e necessità di un poco di liquido contante siamo arrivati a questo, per la gioia di chi prima il vino te lo pagava 400 euro negli anni del bum e ora fa il pieno vendendo vino a basso prezzo nelle catene di distribuzione.
Per questo la qualità media di quelle bottiglie da battaglia è molto aumentata.
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..allora ”per loro” ..”il cerchio è chiuso”…vino buono a prezzo basso e conti in banca (magari estera..) pieni come le cantine..non resterà che organizzare agli enti ”istituzionali”(con i soldi di tutti o pubblici) una rassegna..”CANTINE PIENE”… (potrebbe anche essere un suggerimento per un tuo argomento su questo blog 🙂 …)
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La qualità del vino da battaglia a poco prezzo sullo scaffale ne ha molto guadagnato, il problema semmai è reggere la possibilità di questa qualità che altri fanno per darlo a poco prezzo.
Chi fa milioni di pezzi in questo momento gioisce e incassa come pochi.
Non dimentichiamoci che il prezzo basso a bittiglia vuole dire margine di pochi centesimi, ma anche fossero dieci centesimi per milione di bottiglie qui esce parecchia sostanza.
Ma è un sistema viziato che non può reggere, anche se per certi aspetti un poco di abbassamento di cresta per chi si è avvicinato al vino solo come ripiego negli anni luccicosi per fare mattone e scaricare altre cose, male non fa.
In compenso chi lavora bene, spende la faccia e rispetta il luogo dove si trova, ha difficoltà, ma la produzione non ha difficoltà a darla in bottiglia a prezzo equo.
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…..dove il vino ha una culla…prendo in prestito questa frase per un mio disegno..
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Che poi voglio sperare me lo farai vedere.. fai ciò vuoi di quanto trovi qua sopra..
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