Franz Fusseder è un artista di paesaggio che trasmette su carta scorci, angoli, soggetti modellati dalla natura e dall’uomo nel corso dei secoli e ne ritrae foto istantanee fatte a pennello.
Passa nell’in Chianti una volta l’anno fra fine luglio e primi di agosto e tappa obbligata è Vertine, dove non si fa incantare dalle imitazioni e dai nomi a sproposito di “vignaioli” incendiari e quando vuole ritrarre la vera porta del paese sa dove appoggiare lo sgabello e tirar fuori anima di sassi antichi veri che non sono imitazioni.
Avete troppe porte in quel paese fra vere e presunte, ma almeno a chi passa relamente, ti legge e ama le ocse vere si rende ocnto che di porte a Vertine ce ne è una sola: Quella antica di accesso al castello.
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Questi equivoci non dovrebbero sorgere, nel senso che andrebbero tutelati i nomi propri di luoghi che non sono necessariamente del primo che passa e li usa a scopo di visibilità, ma sono di chi c’è nato, vive o c’è vissuto.
Ma si conosce molto bene lo stile di questa gente che stile non ha per niente e sgomita e brucia vigne per farsi notare.
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Visto che si parla di vera porta e del vero chianti……Arriva un tir al distributore di Gaiole in Chianti con grande adesivo del gallo nero targato firenze e chiede:- scusi per Radda in Chianti? ma come le rispondo non è del Chianti…. si si dice lui so di”BARBERINO”!!! aaahhh ho capito aaah guardi Radda è più avanti….. grazie risponde lui Mica c’è il bagno quà, Guardi le dico io se vuol cacare provi a reggerla fino a che non è uscito dal vero CHIANTI…perchè in troppi come lei lo inquinano…. s’encazzato!!! Ma l’orgoglio di dove si vive peròòò viva RADDA GAIOLE E CASTELLINA IN CHIANTI PER DIO….
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Amore del Pagliantini per il luogo in cui è nato e vive e fa tutto per rispettarlo e non farlo finire fra le fauci di affamati speculatori…. non mollare Pagliatini.
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A me, questi che incendiano e altre piacevolezze simili, paiono più stupidi (e ingenui) che speculatori in senso vero.
Forse non si rendono conto che non è incendiando, danneggiando, entrando a gamba tesa e svillaneggiando i luoghi e le testimonianze di chi è vissuto lì, fanno anche un bel po’ di male a sè stessi.
O forse c’è qualcuno che non glielo fa capire….
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Solo stupidi e ingenui non direi, più che altro c’è tanta supponenza e leggerezza.
Con tanto appetito.
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i luoghi da ritrarre non vi mancano..capisco il Fusseder..Filippo@approvoo
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Un pochino più di rispetto e amore per il luogo in cui si è e si opera non guasterebbe ed è vero Mauri che qui gli scorci da ritrarre non mancanoe ne trovi uno dopo l’altro, ma da certe zucche lardaie sempre poco maturate, rispetto del luogo è un’utopia che non si coniuga con pressapochismo, devastazione e ricerca del soldo sotto ogni sasso.
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Stupidi (supponenti) e leggeri (cioè pure ingenui): continuo a non capire come ci si possa comportare così senza rendersi conto che – oltre a nuocere ai luoghi e alla loro storia – non se ne ha alcun vantaggio. Di conseguenza mi domando: perché? Con quale pensiero? E’ unicamente disprezzo?
A me parrebbe (anche) disprezzo per sé stessi…
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C’è un misto di supponenza, arroganza, disprezzo per i luoghi e credersi superiori a chiunque che li porta ala porta di strafare non capendo che le cose sono molto più semplici di quanto sembrano.
Ovvero stare sul pezzo e voler bene al luogo in cui si opera, tutte cose che ancora non sono entrate nelle zucche tanto che ragionano solo come mungere le casse padronali e basta.
E in questo modo non si va mai lontano.
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