Una tettoia di canniccio a parare il sole arrogante di fine giugno con sopra una tovaglia l’amore della terra nei suoi emeriti pregi e sotto, ai piedi, una fava di cane a scaldarli per ripararsi dal caldo e far capolino a salsicce cotte.
Vernaccia di San Gimignano fresca e sana sotto una pergola di fronte alle vigne dove nasce, cavalline storne, piedi a mollo nell’acqua diaccia alla ricerca di un antico ponte romano fra le felci, vena secca nel mezzo, Canaiolo, Vernaccia, Colorino sua maestà il Sangiovese per arrivarci.
La Castellaccia.
Andrea Pagliantini 
che Poeta….. è facile esserlo con tutte le cose buone che ti circondano.
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La prima di tante prossime giornate goderecce, da passare insieme agli amici anche quelli fava, ma simpaticissimi, come Eneone…. Quando si organizza la prossima, va bene sabato o domenica? Magari con il costume e si va alla pozza a fare i tuffi?
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dimenticavo! la bottiglia della Murice davanti a quei crostoni di pomodoro…..uno spettacolo
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“Vi è, nel tempo che segue un pasto abbondante, una specie di tempo di “fermata”, pieno di dolcezza, d’intelligenza e d’energia, ove restare senza far nulla ci dà un senso di pienezza della vita, tanto che il minimo sforzo ci parebbe insopportabile”. (Proust, Jean Santeuil)
Poeta?!… Aveva la pancia piena 🙂
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@ VITA: sono assolutamente d’accordo Vita!
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Sempre a dieta ferrea è????
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Vita ha come sempre, sempre ragione e sotto una pergola, un posto del genere, Vernaccia fresca e buona, superba compagnia, la penna si intinge e scrive da sola senza che le parole scorrano dal cervello ma scivolano via dalle dita da sole.
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