Un antico muro di contenimento di una lunga terrazza che ha rivisto il colore grigio delle pietre esposto alla luce del sole.
Lavoraccio a base di decespugliatore con la lama e poi forbici per i tagli di fino, intervento neanche tanto lungo e faticoso considerando la mole di vegetazione intrecciata che c’era da tirare a diacere per terra.
Ci sta passando gente fra queste piante e fra questi muri meta di passeggiate, raccoglitori di more e fotografi.
Qualcuno comprende il senso del recupero in rispetto al luogo, qualcuno vorrebbe persino dare una mano, ma sono troppo geloso per permettere ad altri di bucarsi con le spine di rovo o macchia gazzina e provare le emozioni che suscitano la riscoperta e la valorizzazione di una nicchia all’interno di questo piccolo mondo antico a volte tenuto in scarsa considerazione.
E’ bellissimo il muro e il luogo ma non esagerare con gli sforzi, lo sai come sei messo…
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Grazie per tutto il lavoro e l’amore che ci hai messo
Ora l’oliveta di Vertine è tutto uno splendore
Ancora grazie
Anna Maria e Riccardo
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Gli sposini a fare le foto per il servizio prematrimoniale, cercatori di more mature, camminatori, dei ragazzini a giocare a pallone……. visitatori della Fonte..
Ieri sera poco prima del tramonto c’erano due fidanzatini francesi con il fazzoletto della Tartuca al collo che si inseguivano e giocavano a fare il Palio di Siena scivolando fra gli ulivi.
E’ appagante vedere in ordine un luogo del genere e vederlo fruire da gente sana che non lascia per terra neanche un coriandolo per sbaglio.
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Sarà che dalle mie parti, in Liguria, i muri a secco abbondano, ma addirittura leggere che “qualcuno vorrebbe persino dare una mano” e tu hai rifiutato mi stupisce parecchio. 🙂
Scherzi a parte, dopo che ho visto il tuo blog mi sento in dovere di ringraziarti: anche se lavori per te, ogni giorno con il tuo lavoro rendi più bello il paesaggio, facendo quindi un regalo a tutti.
Ciao
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Anche qui ce ne erano tanti di muri a secco.
Il rispetto per questo luogo parte da molto lontano ed è un discorso lungo, ma in massima parte lo faccio per il paesaggio e per far capire che un minimo di rispetto per il luoghi in cui si vive serve ed occorre, non si può violentare tutto per qualche dollaro in più.
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