Ci sono varie scuole di pensiero che mescolate alle mode dei tempi e ai portafogli sguarniti tentano di dare una giustificazione logica dove logica non c’è e dove i veri vecchi saggi vignaioli si sganascerebbero dal ridere o dal piangere a seconda dell’umore.
L’inerbimento massimalista di terreni aridi senza sfalcio dell’erba prima entri in fiore e senza sovescio di leguminose o cereali seminati o verde spontaneo, è allevamento di gramigna sotto i filari con compattamento del suolo, muro intorno alle radici della vite come non soffrisse già in arido e sassosità.
Ma la perla di queste nuove teorie “rispettose dell’ambiente” è non tagliare l’erba e nel frattempo irrorare di rame e zolfo o affini meno prosaici.
Da quando questa filosofia ha preso campo grazie a santoni delle bischerate molto ben retribuite, api, vespe e calabroni sono pressochè scomparsi, come se non gradissero affatto la mescolanza di polline e rame.
E con l’erba alta che si inerpica fra le viti, non è piacevole ne rilassante infilarci le mani al buio non sapendo cosa si possa trovarvi fra il pampane.
Alla cieca fra le viti bisogna stare attenti, si può pescare una serpe o una parecchio porta di fava biodinamica.
tarzan e il sovescio è mitica!!!!!ciao Toscanaccio :):).GP
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La terza foto per caso ritrae la mosca olearia?
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L’urlo di Tarzan è il pianto di lamento che sale dalle viscere da parte di chi di vigne e vino ne capisce e vede sparsi fra le zolle degli uffici schiere di pappagoni a brandire teorie e risaltare subito in mercedes stando bene attento a non impolverare i tappetini.
La terza foto è una semplice farfalla, la mosca olearia per ora è al coperto, arriva ai primi di luglio e ci sarà da fargli festa con l’aceto e il miele.
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Ciao Andrea, passo per farti un saluto …. belle foto, sono fatte da te?
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Saluto sempre gradito da uno dei due responsabili per avermi fatto iniziare l’attività del blog.
Si, sono foto fatte da me come la grandissima parte delle foto che stanno qui sopra.
Salutone caro a Catania.
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Furba la mosca olearia…giugno va a far danni in terra di pesto e poi a luglio viene nella zona della cinta senese!
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Ma io intanto ho già messo da parte un mucchio di bottiglie di plastica da distendere fra gli ulivi con la soluzione di aceto e miele e la secco.
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