Bruno Leusciatti e Rupi del vino di Valtellina

Qualcuno di nostra conoscenza 65 anni fa, immaginò la Valtellina come un ridotto, ossia l’estremo baluardo in cui proteggersi per sfuggire al proprio destino.

La Valtellina di oggi è nel destino di noi amanti del vino vero e speriamo lo rimanga sempre.

Ci spiacerebbe che in valle potessero arrivare personaggi (come altrove accaduto) che avessero poco a che fare con quel Nebbiolo, alias Chiavennasca, che in purezza va a costituire quegli splendori di Valtellina Speriore Docg, chiamati a seconda delle sottozone Sassella, Grumello, Inferno, Maroggia.

Il vino in Valtellina viene fuori dai sassi e lo senti. Così come senti quanto paiolo si è fatto chi lo ha prodotto, se ha lavorato come tradizione vuole.

Uno di questi si chiama Bruno Leusciatti. Non fa marketing. Se vuoi il suo vino devi andare a casa sua, in via Valeriana a Sondrio (ma ce lo devi trovare perchè di giorno è in vigna a lavorare, da solo) dove ha le botti che gli ha lasciato il nonno.

Se gli chiedi se sono tonneaux, ti risponde che per lui sono botti e fine.

Dentro c’è un vino, quel Sassella del Negus, che ti proietta indietro nel tempo, quando i sondriesi andavano dal nonno a prendere il vino a mescita.

Un vino che non abbiamo mai bevuto, ma che vorremo continuare a bere.

Sotto immagini tratte dal documentario Rupi del Vino di Ermanno Olmi.

Dario.

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0 Responses to Bruno Leusciatti e Rupi del vino di Valtellina

  1. Avatar di gian paolo gian paolo ha detto:

    non ci sono parole ….bellissimo video che ti fa sentire l’aria dei monti,ci vorrebbe solo qualche bottiglia di quel vino , anche se uno sforzato andrebbe benissimo. at’s salùt. GP

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  2. Avatar di Ambra Ambra ha detto:

    dura staccarsi dal video …………..

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  3. Avatar di Dario Dario ha detto:

    @ Ambra
    Il film di Olmi sarà proiettato in varie rassegne il 25 marzo a Stoccarda, il 26 a Parigi, poi ad aprile a Montevideo, il 15 a Milano, a maggio a Trento, poi in Corea del Sud e a Madrid.
    Poi si spera mettano in vendita il dvd, che non vedo l’ora.

    @ GP
    dopo anni passati a “sforzare” e ascoltando le lezioni di saggi come Ziliani, ora sono felicemente convertito al Valtellina Superiore, anche se ci sono sforzati come il Rainoldi Cà Rizzieri che sono davvero un mondo a parte. Sassella riserva 2002 di Rainoldi, Grumello Buonconsiglio 1999 e Rocce Rosse 1997 di Arpepe sono il mio personalissimo podio valtellinese.

    Ciao, Dario

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  4. Avatar di Ambra Ambra ha detto:

    @ Dario
    Vedrò di non mancare a Milano !
    vini che conosco….
    Ambra

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  5. Avatar di Francesco Francesco ha detto:

    Bellissimo, non consosco questa azienda ma i vini di arpepe sono tra i miei preferiti
    ciao
    francesco

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  6. Avatar di gian paolo gian paolo ha detto:

    Grazie dei consigli Dario cercherò di colmare la mia mancanza….mi piacciono anche i vini di Prevostini;ho conosciuto il papà di Mamete al mare e per giorni interi abbiamo parlato di vigna e di montagna.Certo che noi contadini non capiamo ….ciao Gp

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  7. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Bellissimo il pezzo del documentario di Olmi.
    Mi evoca un secchio di aggettivi e di emozioni che preferisco tenere per me dato che nel mio piccolo ci rivedo cose..
    Una considerazione amara ammirando luoghi e la schiettezza dei volti, sarebbe vedere quei posti ridotti a mercimonio e terra di conquista come ormai lo è da tanti anni il Chianti.
    Dopo il documentario mi auguro torni a splendere il silenzio sulla valle in modo che questi luoghi appartengano sempre a chi ci vive o chi di passaggio li ama.

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  8. Avatar di Dario Dario ha detto:

    @GP
    Come no, i vini di Mamete, non filtrati, sono una manna per noi, così come la passione che contraddistingue da sempre la loro famiglia. Gli ultimi che ho bevuto, un Albareda 2005 e Inferno Riserva 2004 sono stati una gloria.
    Al mare coi Prevostini ci va sempre anche la mamma di un mio caro amico di Coira.
    Altra virtù di questo blog è dimezzare i proverbiali sei gradi di separazione.

    @Andrea
    Il silenzio sulla Valtellina temo sia destinato a far parte dei ricordi, considerati i progetti (e i lavori) di prolungamento della superstrada.
    I binari devono averci fatto qualcosa a noi italiani perché ce la si abbia in questo modo…

    ciao, Dario

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  9. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Mi spiace dirlo, ma la bellezza di certi luoghi e la loro vita dipendono dal non essere scoperti e raggiunti dal ciarpame che poi porta cemento, strade, euro e pirati.
    Spazi sani e liberi sono sempre più stretti in questo buco di culo di paese.

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