Winemaker volanti

Una gran bella azienda  procede con l’estirpo di vigne vecchie, lo scasso, il livellamento del terreno ed il successivo squadro per tracciare le linee del reimpianto.

Arriva all’ imbrunire il winemaker e vede lo squadro che non rappresenta la volontà delle sue idee e delle sue ricette di vino fatto in batteria con gli stessi ingredienti a qualsiasi latitudine.

Discussione con il proprietario che  diventa quasi un’aggressione per non aver rispettato i sacri commi e cavilli del sesto d’impianto stretto e varietà dalla foglia rossa ed estranea.

Il winemaker dice che senza il sesto d’impianto 1,80×50 non si ricava vino buono, senza le solite foglie rosse, meno che mai.

Il proprietario fermo e traquillo ribatte che ha un parco macchine, trattori ed attrezzature che può andare bene entro i 2,50 di larghezza dei filari e non ha il pensiero di ricomprare tutto e spendere fior di milioni di euri per i motori e le attrezzature.

Il winemaker s’incazza come un toro e dice che le vigne devono essere strette e che i trattori, i carrelli, gli estirpatori ecc devono tutti essere ricomprati di sana pianta.

E il proprietario:” E se io invece dei trattori cambiassi il winemaker e la mandassi a fare in culo?”

E così fu.

Il tecnico che incanta e inchiostra alzò i tacchi e volò via.

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0 Responses to Winemaker volanti

  1. Avatar di ag ag ha detto:

    Andrea buongiorno.
    E dove sarebbe la difficoltà? basta avere un po’ di quelle due qualità che oggi un po’ troppo spesso mancano.
    Buona giornata.

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  2. Avatar di andrea Andrea Pagliantini ha detto:

    Ad occhio le due qualità di cui parli dovrebbero chiamarsi palle.

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  3. Avatar di ag ag ha detto:

    Eh eh sì il gioco di parole sottindeva quello. In effetti intendevo includere anche la competenza. Che in questo caso che hai detto non credo manchi e quindi mi chiedo: perchè sacrificarla per un “nome”?

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  4. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Questo signore mi è piaciuto particolarmente perchè ha messo le proprie convinzioni avanti alla ragion di stato, ovvero il grande winemaker sulla cresta dell’onda citato ovunque dalla Pravda del vino che te lo fa vendere.
    Eppure i proprietari di aziende vinicole non sono delle educande e delle crocerossine, per quale motivo dovrebbero sempre esporre le proprie mele agli appetiti voraci dei soliti noti?

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