In quanto rimane di questo splendido bosco che era, rumors sempre più evidenti e forti fanno pensare che questo è solo uno stato intermedio.
Si dà per certa la costruzione di una mega fabbrica del vino da milioni di euro in un luogo dove vi sono vincoli a quintali, ma però, conoscendo bene la natura umana e ancora di più la rapacità, le strade per arrivare alla costruzione, saranno tutte a quattro corsie.
I biologici del titolo, che a parole fanno del rispetto dell’ambiente una dei motivi della loro attività, dovrebbero guardarsi intorno per vedere che a poca distanza da dove dovrebbe sorgere quel monumento, vi sono dei capannoni industriali di fabbriche fallitte o in via di smantellamento.
Un architetto dotato di un pò di entusiasmo e fantasia, ne farebbe delle cantine bellissime e i Biologici potrebbero vantarsi anche dal punto di vista pubblicitario di aver utilizzato delle aree dismesse ridandogli vita senza devastare nessun bosco e nessun panorama medioevale.
Il ragionamento fila, sarebbe un bel messaggio propagandista per la politica verde dell’azienda, ma il ragionamento che segue fila ancora di più, unto nei meccanismi dall’olio degli euro.
Realizzare una fabbrica del vino del genere, riempirla di attrezzature , portarci artigiani-persone-lavoro………. chissà quanti pagherebbero per lavorarci.
No, farne una nuova di quel genere smuove troppe liquidità e pensioni future, ricorderemo quel luogo come era, altri, lo renderanno fertile.











