Nasce dalla voglia di mettersi in gioco e sperimentare nuovi riflessi cromatici dopo che Alessandro e Simona hanno inventato una Vernaccia intrigante e un Chianti Colli Senesi piacevole, da viti nuove che tesseranno stoffe ancora più profonde.
Il rosato Ciriole gronda da salasso di uve sangiovese e ciliegiolo, fermentazione lentissima per preservarne gli aromi rossi, una fresca acidità.
Prodotto in poche migliaia di bottiglie, è stato subito un successo impreziosito dal fascino dell’etichetta che lo riveste.
Il nome, Ciriole, è facilmente comprensibile dai toscani, per i non maledetti, Ciriole vuol dire appunto “Ci rivuole”, segno di come l’esperimento sia riuscito.
Da abbinarsi con che vi pare e per chi ha voglia di farsi del bene con cacio fresco e baccelli.



Non vedo l’ora di mettere in pratica il consiglio culinario!
ma un pò di tempo deve passare, il formaggio lo sò fare ma i baccelli ci saranno a fine maggio……..il rosato l’ho assaggiato e perfetto!!
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I baccelli li puoi trovare anche ora, ma dubitono abbiano il sapore di quelli di maggio.
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a me i baccelli non piacciano tanto ma il ciriole parecchio, grazie per la tua poesia.
Ma i cuccioli di cavallo i che fanno???
Mi dovevi spiegare qualcosa a tal proposito, vero?
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Buongiornissimo Simo,
Allora una frittata di cipollotti (qualcuna inorriderà, ma è proprio buona) e Ciriole fresco.
I cuccioli mica erano di cavallo, ci si mise a guardare i tuoi che sono bellissimi, ma si chiamano puledri (altra lezione per il Testa Pelata) e non si approfondì il discorso della riproduzione di vacche assistita da uno sgabello e da un deficiente pelato.
L’uomo in questione è il “ragioniere” Testa Pelata, puoi leggere di lui scorrendo fra questi articoli, sennò lo puoi cercare sul vocabolario alla voce demente o delinquente.
Ecco, è lui.
Però non chiamarlo, la prima impressione è che capisca qualcosa, alla seconda trovi un buco di bilancio e multe che sono una voragine incolmabile.
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