L’uscita del libro di Giuseppe Cruciani “Questo ponte s’ha da fare”, nuove dichiarazioni del nostro Presidente del Consiglio che non ha mai messo in disparte l’idea di costruirlo e un articolo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera di ieri, rilanciano da una parte l’epopea del mito del ponte e della sua realizzazione, dall’altra si narrano fatti, eventi e sprechi che fino ad ora questa opera mai realizzata si trascina dietro.
Unire Sicilia e Calabria con un ponte può essere un’idea, discutibile, perfettibile ecc. ma quelle terre sono infestate dalla criminalità, e viene difficile credere che in qualche modo non entri a far parte della costruzione di un’ opera piramidale.
Finchè esiste questa situazione di illegalità, ha senso stare a parlare di progetti e costruzioni?
Andrea Pagliantini 
…e soprattutto: sono queste le priorità di cui il nostro Paese, e quelle zone, deve risolvere? O questo Governo ha necessità di fare favori agli amici? E agli amici degli amici?!
ciao
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Allo stato attuale, credo quella non sia per niente una priorità, in molte di quelle zone c’è ancora il binario unico e quelli parlano di ponte, ma a che serve, e soprattutto a chi serve?
Il tuo ultimo interrogativo è inquietante, ma forse non è neance campato in aria, speriamo di sbagliare..
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..invece il ponte è una priorità..i debiti si pagano..ed il ritardo nei confronti dei “creditori” è gia notevole..la pazienza ha un limite..ed un’altra elezione non sarà giocabile in quelle terre in nome del ponte..
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In effetti Silvio aveva messo il ponte nelle priorità delle cose da fare e ci si è speso molto in campagna elettorale su questo tema, non lo facesse farebbe nuovamente il pino di voti da quelle parti?
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..il pieno forse lo rifarebbe perche geniale com’è troverebbe come convincere la gente della necessità spostare l’Etna..
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Noi si scherza, ma queste cose smuovono una quantità tale di denaro cheneanche ci si immagina.
E denaro non vuole dire solo potere, ma anche “amicizia” e nuove cose da fare.
Ho idea che ci siano delle offensive cementizie al territorio tutto da far rabbrividire.
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Gli interessi economici e politici che girano intorno a questo mostro sono giganteschi, forse davvero inimmaginabili per noi comuni mortali..e su scala piu ampia l’offensiva cementizia che paventi è qualcosa di pu di una brutta sensazione..bisogna far girare soldi..in nome di cosa e per far cosa non importa..l’importante e farli girare.
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Si, dietro allla costruzione del ponte chissà quali cose ci sono e non si riesce ad immaginarli neanche stando larghi perchè forse la realtà è più grande dell’immaginazione.
Ma per l’offensiva cementizia che annuso e di cui parlerò a breve in vari post, tutto quel girare di soldi, non è altro che una speculazione in un territorio preso di mira perchè tranquillo, ricco, pieno di storia, fascino, ricco di buon vino.
Un paravento perchè se ci mettono mano, la bellezza del territorio e la tranquillità tanto decantate rimangono solo un bel ricordo passato.
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Finalmente si fa sul serio, era ora dopo decenni di discussioni; in altri paesi non si perde tuto questo tempo. Meglio tardi che mai.
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Appunto, non ti viene in mente che dopo tanti anni di chiacchiere e sprechi il problema del ponte sia solo una grande questione di legalità che altri paesi non hanno?
In queste condizioni, che senso ha farlo?
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