Una lunga camminata, quella che ha condotto in Piazza del Campo per vedere dal vivo il Palio del 16 agosto 2008.
Il passaggio in via del Comune riempita dalle bandiere del Bruco, le stesse bandiere che poi alla fine porteranno in giro per Siena il Palio di Mario Ceroli.
E un nonnino del Bruco che produce una gran simpatia, ingobbito dal peso degli anni e dalla bella salita da percorrere, sarei stato felice per lui avesse vinto la sua Contrada.
Poi la lenta marcia di avvicinamento alla piazza, il ruotarle intorno per arrivare all’unico accesso che è quello della Contrada dell’Onda in via Duprè.
Una buona mezz’ora di fila prima di entrare e cercare “sistemazione tranquilla” e ariosa per vedere, ma anche per fare qualche foto.
Mentre il corteo storico si compie arrivano treni di ragazzi e ragazze che spingono e tentano di farsi largo.
Uno di questi treni stringe e spintona, c’è un padre con una bimba sulle spalle la quale inizia ad urlare e piangere, seguita a ruota dalla mamma in preda ad una crisi isterica che urla e si dimena per poter uscire. Cosa difficile se non impossibile.
Da lontano parte uno dicendo che è un dottore le urla, le parla, la bambina e la donna si calmano, poi si scopre che non è per niente un dottore, ma evviva la sua prontezza di spirito.
Passa Il Palio, passano i cavalli ed i fantini per andare alla mossa che è lunga, lunghissima, con tre false partenze e la sera che incombe.
Poi partono, il giubbetto dell’Oca percorre in testa due giri di piazza e immagino i brividi di qualche torraiolo poco più avanti.
Al terzo giro il Bruco passa e c’è da convincere delle ragazze della contrada, che hanno vinto. Sono basse, vedono il palazzo comunale e altre persone intorno a loro, ce ne vuole a fargli capire che hanno vinto, e alla fine si lasciano in un pianto di commozione e felicità.
La Piazza si apre, la gente percorre il tufo, il Palio è già in festa per le vie di Siena scortato dai contradaioli del Bruco e dalle bandiere delle contrade amiche.
E’ fatta, la campanina di via del Comune suona in continuazione, sarà festa grande per tutta la notte e poi si comincerà a fare i conti con il tempo che passa e con il settembre che è alle porte, con i suoi carichi di sogni, di aspettative, di idee, ma questo c’entra poco con il Palio.
Godiamoci i colori e le luci della festa, per il resto, ci sarà tempo.



























finito il palio,
ma “corri corri jon” la scultura di Ceroli è rimasta imponente davanti a S. Domenico.
un grande cavallo di bronzo, una grande scultura …io credo che debba rimanere a Siena..
aspetto altri pareri favorevoli…
Fabio Mazzieri
..aspetto anche che sia allestita una scultura di Plinio Tammaro in un luogo pubblico di Siena ..
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Il cavallo di Ceroli, è magnifico.
Vorrei anche io rimanesse a Siena, se conta il mio parere di senese di provincia, ma preferirei non rimanesse lì dove è ora, davanti ai tubi di scappamento delle macchine che passano da San Domenico, davanti a gente distratta.
Lo vedrei bene in piazza del Duomo, nella parte di piazza dove c’è il museo dell’Opera e l’entrata alla Provincia.
Lì la gente passa per forza a piedi e non può no cogliere la potenza di quella scultura e l’amore di Siena per i cavalli.
Ma il mio resta pur sempre il modesto parere di un vinaio dal di fuori.
Fabio, se vuoi parlare di Plinio Tammaro, qui c’è tutto lo spazio che vuoi, così imparo qualche cosa anche io.
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Dunque eri in piazza, ma nessuna simpatia per il Montone che correva?
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