Uva e vigne tinteggiate di rosso

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Una chicca che avevo preannunciato di ritorno dal Vinitali.

Mi sono intrattenuto a parlare con il direttore commerciale di una prestigiosa e storica azienda che ha fatto del gusto e della chiantitudine il suo biglietto da visita ed è universalmente conosciuta per non essere stata contagiata da mode o schizofrenie.Ho saputo che è cambiata la conduzione tecnica, e invece che rimanere nella scia della tradizione e del preservare e aumentare quanto fatto di buono fino ad ora, la scelta è caduta su una persona che riconosco essere molto preparata dal punto di vista tecnico, ma completamente agli antipodi con quanto fatto lì fino ad ora.

Conosco quelle ricette, sono simili o uguali in qualunque parte d’Italia si trova ad operare, basta assaggiare i suoi vini che sono costruiti su un’alchimia ben definita di uve e l’impronta non può essere confusa.

Ho recentemente assaggiato vini centrali e del sud fatti dal tecnico: puliti, morbidi, ma senza anima e tutti immancabilmente identici nel gusto di legno e di bacche.

L’azienda per cui adesso si trova ad operare è ad un bivio, stravolgere una creatura ben collaudata e netta per arrivare al punto massimo di arrivo (secondo il tecnico per fare del superbo vino) e aumentare la tonalità e l’intensità dei panorami autunnali impiantando il tinteggiatore Alicante Bouchet, con quelle belle foglioline rosse d’autunno.

Quando c’è una inversione di tendenza rispetto a questi vini muscolosi e marmellatosi, un marchio storico e pieno di identità, incredibilmente vira di 360 gradi per tornare agli appena accantonati muscoli, è incredibile.

Il direttore commerciale, in forma intima e confidenziale, mi ha pure allentato la notizia che molti clienti, molte persone hanno cominciato a fare rumore, alcuni si fermeranno all’annata ultima del precedente enologo, altri assaggeranno con riserva il nuovo prodotto, altri probabilmente non si rifaranno  vivi.

La domanda sfiziosa è perchè questa rivoluzione, anche se, sia ben chiaro il proprietario ha diritto di scegliere il personale che vuole, ma maliziosamente mi viene in mente che questa scelta, se non è un colpo di sole, poco ci manca.

La maliziosità mi farebbe dire anche altre cose, ma forse è meglio mi mordo la lingua e vada oltre, andando veloce a far riparare il decespugliatore e spegnere il computer.

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2 Responses to Uva e vigne tinteggiate di rosso

  1. Avatar di Cinzia Cinzia ha detto:

    Il tuo disegno è chiaro, scrivi di vino, ma non te ne importa molto, hai orizzonti diversi e fai finta di continuare a credere di iniziare qualcosa dove sei, ma la testa è altrove.

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  2. Avatar di Andrea Pagliantini Andrea Pagliantini ha detto:

    Commento non pertinente e fuori tema

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