Lo dice uno studio dell’Università di Siena, commissionato dall’Associazione Città del vino, e presentato ieri mattina nell’ aula magna del rettorato.

Sono stati analizzati 13 vini rossi, provenienti da varie regioni italiane ed i ricercatori del Dipartimento di scienze hanno fatto degli studi sull’Helicobacter pylori e sui radicali liberi. ( qui). e come interagiscono a contatto con il vino.

I risultati, dimostrano che i vini testati, sono abili alla lotta all’Helicobacter, che è un fattore di rischio per il tumore allo stomaco.

I vini presi in considerazione, sono il Sangiovese Toscano, il Nero d’Avola, il Montepulciano d’Abruzzo. il cabernet toscano e siciliano, vari merlot e syrah (aimè, anche i migliorativi) e il Barbera Piemontese.

Un bicchiere di vino rosso bevuto durante i pasti, produce effetti benefici nella mucosa dello stomaco e ne aiuta il mantenimento e funzionamento.

E’ di certo una bella notizia, questa ricerca sul vino, ma mi domando perchè debba essere commissionata da un’associazione o un ente di parte come l’Associazione città del vino, credo ne vada anche della limpidezza dei risultati, sia pur non mettendo assolutamente in discussione la serietà gli studi e le analisi finali, però  sarebbe meglio che gli atenei svolgessero questo tipo di studi in piena autonomia e libertà, senza sponsor e committenti.

Sarebbe infatti molto interessante sapere se gli stessi effetti benefici sulla salute, sono riscontrabili fra i vini di eccellenza, le denominazioni di origine e il vino a tre lire o in cartoccio