
Il bruchi fanno tutto il lavoro, ma sono le farfalle a prenderne la notorietà.
La storia di Fabio Giomi (il cassiere PAM licenziato in tronco a Siena dopo il “test del carrello”, ovvero un finto tentativo di furto) è uscita ben fuori la tranquilla e placida linea del gotico senese.
Le sue vicissitudini hanno commosso e indignato, il suo rigore morale di non voler accettare di farsi da parte anagraficamente e poi (per il clamore mediatico che ha suscitato il caso) ha rifiutato il reintegro dopo che l’azienda ha avanzato la proposta di trasformare il licenziamento di Giomi in una sospensione disciplinare di dieci giorni.
Presso il Tribunale di Siena il 29 dicembre si terrà la prima udienza davanti al Giudice del lavoro per valutare il licenziamento e le procedure adottate dall’azienda.
“La nostra vita comincia a finire il giorno che diventiamo silenziosi sulle cose che contano” come ebbe a dire Martin Luther King. Cari auguri Fabio.