
Non c’è il rischio che qualche burlone alzi la Pieve di Pacina, ci metta le ruote e se la porti via, con la parete millenaria e l’abside ancorati come sono a efficaci tasselli piantati direttamente nel VII Secolo per sostenere un ricovero di lamiera, rete elettrosaldata e ottimale ondulato a coprire il confortevole convento canino.
Tra l’altro i due molossi vestiti con il saio bianco, sono dell’Ordine Maremmano e non di quello Olivetano (tanto per dire che la tonaca non fa il monaco) per cui fanno parte dell’Ordine Religioso più ringhioso e nel 2025 – prossimo Anno Giubilare – la Pieve di Pacina nella Berardenga può diventare una delle più curiose e attrative mete di pellegrinaggio.
Chi entra nella gabbia dei cani si troverà ripulito da tutti i peccati come si trovasse a passare dalla Porta Santa di San Pietro.