
Bracciante è il termine più esaustivo e incisivo nel riflettere chi lavora nei campi e perde un braccio (e conseguentemente la vita) nelle grandi estensioni di ortaggi dell’Agro Pontino.
Il braccio di un invisibile assunto agli “onori” della cronaca nazionale per una somma di brutalità che si sono consumate nella sua pur breve vita.
Satnam Singh, 31 anni nazionalità: genere umano.
Scorrendo la stampa locale (e anche nazionale) sono molti gli articoli che nel tempo hanno messo in luce le condizioni di vita e di lavoro degli invisibili che raccolgono ortaggi… non cambiando di molto la realtà delle cose.
Salta agli occhi una serie di incidenti automobilistici accaduti durante la notte o nelle primissime ore della giornata, che vedono coinvolti i lavoratori indiani che si muovono in bicicletta nelle tenebre per coprire i chilometri che li separano dalle coltivazioni.
Guardando al passato, scorrendo i ricordi e i racconti, la bicicletta (in zone dove si era usi muoversi a piedi o con l’ausilio di un carro trainato da bovi) la bicicletta rappresentò un affrancamento non indifferente in fatto di conoscenza, movimento, ricerca di condizioni di un lavoro migliore anche a una certa distanza.
Guardando al presente, la bicicletta è un modo per tenersi in forma, socializzare, vedere meravigliose parti di mondo a un ritmo lento, fermandosi persino a parlare.
Nel Chianti, la bicicletta è una voce di richiamo turistico che dura quasi in ogni periodo dell’anno, ma che dalla primavera all’autunno porta un certo benessere a chi affitta, cucina, ristora.
Due ruote su Strade Bianche, ai cui lati si trovano ogni genere di confert e ristoro, dove a volte si parte spensierati in piena notte su percorsi illuminati da fiaccole o dal fioco lumino della bicicletta per il gusto di un’impresa sportiva e per gli imponenti rinfreschi posti lungo il percorso.
Nell’Agro Pontino è un po’ diverso: i ciclisti partono di notte per passare la giornata nei campi e tornano dopo ore di raccolte o semine e chi arriva a destinazione senza essere investito, senza essere sfinito è unn vero eroe.
Come la bicicletta fa vedere le cose da angolazioni e mondi diversi: la parte opulenta del Chianti, la parte in eterna ripida salita dell’Agro Pontino.
Sarebbe bello che quelle persone vanno nei campi possano (in un futuro non tanto lontano) contare sulla visibilità garantita da semplici gilet gialli o arancioni, una lucina anteriore e posteriore e dissetarsi da una borraccia su cui sono impresse la parole “Gaiole in Chianti”.