Capita di venire a conoscenza leggendo alcune recensioni delle repellenze si trovano all’interno del vino, in special modo del Sangiovese, che fanno prendere voglia di passare definitivamente all’acqua di fonte e allo sciroppo di tamarindo.
Finchè si era nell’ordine di cuoio sudato, piscio di gatto, cipria e felce azzurra paglieri, un bicchiere di Sangiovese a pasto poteva starci, ma da quando è venuto fuori che ha persino dei sentori ematici e ferruginosi. è meglio rimedicare l’acqua con la frizzina e bere quella.
Andrea Pagliantini 
non mi pare di venire a rompere i coglioni a voi produttori di vino su come fare il vino, potreste smettere di rompere le balle ai sommelier su come descriverlo? oltretutto specie di chi vi compra e vi vende il vino, saranno cavoli nostri e di chi lo beve o lo compra, no?
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Non so a chi ti riferisci Andrea dicendo di rompere i coglioni ai produttori di vino, se credi che io lo sia, ci tengo a sottolineare che non lo sono.
Il vino è una cosa talmente semplice a farsi e a bersi specialmente quando è buono, che è bellissimo non prenderlo nemmeno troppo sul serio dandogli sacralità….. che quella riguarda solo le funzioni religiose.
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va di moda ultimamente sparare un po’ su tutti gli agenti della filiera di vendita del vino e pure sui sommelier che a detta di molti allontanano la gente dal vino parlando, anche, di sentori ematici e quant’altro. Certo ci sarà chi esagera ma non è mettendo alla berlina una categoria che si risollevano le sorti della vendita del vino…
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Lo sparare è un pò voluto.
Negli anni di vacche grasse in cui il linguaggio del vino era fatto per suggestionare e intimorire, enologi, giornalisti, venditori ecc gli hanno dato sotto di brutto con antani e supercazzole.
La morbidezza di certi tannini lunghi e morbidi del Brunello la si vede da un paio di anni, i Chianti Classico con le foglioline rosse e i barrocci carichi per riempire le fallanze non le avvertiva nessuno? Solo cipria nel bicchiere?
Il vino tornerà a vendersi se si porta la gente a capire che lo si fa nelle vigne frutto delle bizzze stagionali nei sapore e libero da ogni suggestione di intimorimento in chi si avvicina e lo vuole solo bere insieme a una fetta di salame.
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Gori….
è proprio il suo modo di fare che scredita la categoria di sommelier…!!
l’ esprimersi con foga va bene, ma per favore lasci alcuni sentori dove sono di casa…
disattento il suo esprimere…. i profumi in antitesi fra di loro l’ olfatto li annulla
in maniera veloce ed intelligente
un vino non dovrebbe profumare di vino innanzitutto ?
Ambra
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il sentore ematico rientra e pieno titolo tra quelli rinvenuti molto spesso nei vini rossi toscani e non solo. Mi pare in giro ce ne siano di molti più strani e volutamente ricercati fatti solo per stupire e cercare un pò di attenzione. Oltretutto l’odore del sangue credo sia una delle sensazioni di cui qualsiasi platea ha avuto prima o poi una esperienza diretta, rispetto ad altre sensazioni ben più esotiche.
Okay il vino sa di vino, poi altre banalità?
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le stesse che ripete !!!!
Ambra
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alcuni vini con quelle caretteristiche che dici tu…..gli sponsorizzi eccome..!!!…..anche al vinitaly…!!!! abbi almeno la creanza di non replicare …….la gente non e’ scema…!!!!
sei riuscito a decantare le lodi dell’igt di banfi…….dai…..Andrea…..
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Beh Ragazzi io in certi sangio della mia zona -Emilia Romagna- un po’ di Sangue ce lo trovo,e non è quello del vitic”ultore”.poi potete dirmi quello che volete tanto rido lo stesso :ho tanto di quel vino dentro che se piscio rempo un a botte da 10 q.li.
per un attimo torno serio e appogio il Gori quando dice che se per avvicinare nuove persone al mondo del vino- vendere più vino leggi-si deve usare la super -cazzola,ecco io antani e sono lì.Ciao Toscanacci /e belli/e
ciao GP
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oh braganti ma tu pensa che bischero che “sponsorizzo” anche i tuoi!!!
ragazzi state tutti pisciando fuori dal vaso e soprattutto mi pare che ve la stiate prendendo con la persona sbagliata.
Quanto a Banfi e al BelNero, è un Toscana IGt ed è fatto benissimo e si vende pure piuttosto bene, non vedo dove sta il problema
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Andrea (Gori), scusa se metto bocca in questa polemica appena riaccostatomi al computer dopo qualche giorno di assenza. Permettimi di osservare soltanto una cosa: mi ha molto colpito il tuo saltare su in reazione al post di Andrea (Pagliantini). Non voglio entrare nel merito della questione, mi sembra solo che la tua reazione un po’ piccata potrebbe essere scambiata per una sorta di coda di paglia, il che immagino non sarebbe piacevole da parte tua. Scusa la franchezza, eh.
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gori…probabilmente hai ragione tu…..la presidenza del consorzio del brunello a rivella….ne e’ un esempio…..un certo tipo di vino,di fare vino,di produttori e tutto quello che gli gravita intorno,sta scomparendo velocemente in favore del mercato, delle vendite dei quattrini e basta…..si sta appiantendo tutto……. un patrimonio di tradizioni, uomini e cultura sacrificato al mercato e alle vendite che tu sottolinei a ogni spron battuto….che tristezza,mi fa piu’ male questo della grandine…….
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Gori..
sponsorizzare i vini del Braganti è solo unicamente onore…
pensaci sù….
Ambra
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Gian Paolo…..sei uno “sbrago “….
Ambra
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@filippo la mia reazione è dovuta al fatto che ricevo da Andrea e da Michele alcune critiche su presunti fantasiosi sentori rinvenuti in alcuni sangiovese di Castellina e poche ore dopo esce il post su questo blog che mette alla berlina certe degustazioni. Anche non avendo la coda di paglia, uno capisce che è rivolto almeno in parte a quello che dico.
E siccome sto molto attento a non esagerare in sentori fantasiosi, interiora sudori e bischerate varie, l’essere preso in giro per un sentore che è presente a livello chimico in maniera certificata mi fa girare un pò le scatole, tutto qua.
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Ho capito, pero’ la presa in giro viene “vidimata” dal ricevente, a seconda di come la prende. Se la prendi male, automaticamente la poni su un livello maligno. Se invece la prendi bonariamente, magari rispondendo con un’altra presa in giro (tutti possono essere presi in giro), la poni sul livello che e’ giusto abbia. Questo a prescindere dalle intenzioni di chi prende in giro. Detto cio’ torno nel mio limbo e mi scuso per la petulanza.
By the way: ci sarai a Tigullio Vino Meeting (ossia TerroirVino) lunedi’ a Genova?
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Questo post ha il tono di una zingarata fatto da uno che ha la certezza che non farà smuovere una bottiglia di vino da nessun magazzino aziendale e dalle sue parole non si rialzerà come l’araba fenice le sorti del vino che fu.
Non vi è a mio avviso che l’ho scritto, la volontà di colpire fisicamente e professionalmente nessuno e questo è un dato di fatto, il pisciare fuori dal vaso semmai riguarda la terministica e il vocabolario che si è dato nel sorseggiare vini e riferirne dando sfoggio e sfogo a pitture fantasmagoriche di vocaboli funambolici di sentori che si sentono dentro un bicchiere.
Dentro un bicchiere di vino si può sentire di tutto, la cosa è puramente effimera partendo dalla viola per arrivare al sentore di sacrestia, non è questo il problema, l’esagerazione è stata in un crescendo di frasi, accenti, descrizioni, palpaggi sotto la gonna che nei fatti non si sono mai tradotti nel dire a chiare lettere “questo colore, questo sentore, questo spessore speziato non possono essere sangiovese in purezza, non possono essere frutto del luogo”.
Questo è il punto, il mettere la toppa del vendere di fronte all’evidenza che il rosso cicciolina in bottiglia non poteva essere una verginella…. ma tutti zitti che lo si vendeva.
E ora? E ora che si annaspa nelle cantine piene, in colori più smussati, in tentativi di apparire belli e diversi riempiendo la bocca di parole strambe in bocca a chi prima tannineggiava lungo e morbido e si intriga in autoctono, terra, vigna biologico e dinamico? Ma sbaglio o sono gli stessi di prima con il vestito rifatto?
Un Galantuomo caro a tutti negli anni del boom veniva sbertucciato e definito arcaico, superato, antenato ecc. mentre maghi facevano e disfacevano.
Ora che l’aria è cambiata il Galantuomo è cercato, ambito e strizzato da ogni dove.
Lui nel frattempo è sempre rimasto lo stesso.
Credevo (sbagliando, ma sbagliare mi è familiare) che questa crisi portasse ad un assottigliamento di terminologie e pon pon.
Noto che un assottigliamento di termini lieve c’è, di pon pon non tanto, la magrezza dei tempi la avverte in gran parte chi sta sui trattori e pulisce le viti e si assottigliano le ore lavorate mentre ai pon pon si riserva ancora parecchio spazio.
Andrea (Gori) il post era in stile burlesco e lo sai meglio me, senza volontà alcuna di attacchi personali o di frustate professionali……. se mi dicevi che il tutto era riconducibile al compitino in classe di Lucianino Perozzi, non avresti mica sbagliato più di tanto 🙂
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Andrea che vuole dire Sbrago citato sopra?
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Ne so quanto te Gian Paolo, fra le mie varie mancanze ne ho anche nel non essere milanese e dovrà spiegare l’interessata il che vuol dire sbrago.
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Perche uno sbrago ce l’ho nei pantaloni,all’altezza delle ginocchia.Anche mio nonnno mi parlava di sbraghi nei pantaloni che era meglio rispetto a un buco…boh non ricordo.Vò a dormire buona notte.GP
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@ Gian Paolo
termine “romanesco”
persona che desta ironici sorrisi…divertente.. .di intelligente piacevole compagnia…
to be cool 😉
Ambra
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ho messo in google le parole ” sentori ematici + vino” sono usciti oltre 4mila risultati
delle due l’una: o ci sono oltre 4000 pirla o forse c’è qualcosa di vero. io propendo per la seconda
per carità, io sarei quella della cipria, ma i sentori ematici non sono nuovi al naso e alla bocca e non te lo insegnano i sommelier. a ame capita con il nebbiolo e anche con il pinot nero. forse il minimo comune denominatore è da trovare nelle uve non super cariche di antociani
andrea fa il suo mestiere e secondo me è uno dei pochi che si mette in discussione. è uno che sa correggere il tiro, è indice di intelligenza. a differenza di chi vede cammina e ragiona con i paraocchi. anche tra i produttori
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Del vino si fa un gran parlare ed i sentori sono argomento ampiamente relativo potendoci sentire qualsiasi cosa, specie in argomento in cui tutto è stato detto e scritto e bisogna per forza di cose uscire dalle convenzioni e farsi notare.
Io non ho nulla contro il Gori e non è un attacco frontale alla sua opera questo post, dico solo che fra farlo e raccontarlo (il vino) non è compagna e fossi produttore se dovessi dipendere per vendere e farmi conoscere da un certo circo che gravita intorno, avrei qualche sturbo la notte.
Mi ero illuso la crisi stiamo vivendo mettesse fine ad un poco di lolla e lustrini, ma come al solito confermo di essermi sbagliato di nuovo.
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forse forse al naso….. Barbaresco Gaja 2005
in bocca no per favore ..
ha ragione, di pirla ce ne sono oltre 4000
Ambra
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