La vigna Cavarchione di Istine

Nel 2009 l’intera area ha subito un sostanziale rimaneggiamento con l’espianto di vigne allo stremo delle loro forze e con un livellamento del terreno, creando delle ampie terrazze (cinque) a degradare verso il corso d’acqua sottostante.

In alto, abbastanza visibili le tracce di terra rossa di riporto per addolcire il terreno, in basso, alti alberi sul corso del torrente che un tempo servivano da foglia per le bestie ed erano tenuti bassi, mentre ora svettano e parano il sorgere del sole. Poco male, dato che sono testimoni viventi di un passato e di un vivere che non ci potrà più essere.
Questo terreno arido e sciolto, di galestro e alberese con leggere pendenze a degradare in una posizione est – ovest, ha sempre prodotto vini raffinati ma poco potenti.
Profumati e beverini, acidi, ma senza un tocco di robustezza, dato anche dalla mole di uva che alle piante si richiedeva facessero con potature di ampia lunghezza.
Nella parte più bassa della vigna, si mantengono queste caratteristiche di freschezza e da qui esce uno dei più bei rosati del panorama chiantigiano, fatto con il sangiovese scelto in anticipo per alleggerire la pianta e migliorare il restante che vi rimane appeso.

E con i cambiamenti climatici le vigne con esposizioni meno centrate e con più escursione termica, sono le culle nelle quali nasconi i vini più raffinati e i sangiovesi più fruttati e pregevoli.
E’ il caso della vigna Cavarchione di Istine, posta in un’ampia vallata di circa sei ettari, dove Angela Fronti estrae con garbo e capacità il meglio dal sasso ruvido di Vertine.

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Una risposta a La vigna Cavarchione di Istine

  1. angela ha detto:

    grazie Andrea! vigna decritta in modo peffetto!… come le tue tasche!

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