Da una parte c’è il diritto alla fruizione della bellezza di una piazza o di un’opera d’arte, dall’altra ci sono le casse dei comuni che languono vessati dal governo centrale o per incompetenza propria e per fare cassa si ingegnano e si illuminano, cedendo spazi ai privati o alle attività commerciali.
Cultura di cassa è più forte di cultura generale, ma le città di ogni dimensione, invase da strutture di plastica, di legno, di ferro, di tendone che invadono marciapiedi, e oscurano piazze e opere d’arte per accogliere i clienti di esercizi pubblici più o meno mangerecci, sono di una rara e raffinata bruttezza.
Per fare un esempio (neanche fra i più brutti), sopra sono riprodotte immagini delle “Logge del Papa” a Siena, fatte costruire da papa Pio II nel 1462 davanti le quali una pedana sorregge tavoli, sedie e il tutto è bordato da piante per far consumare la cena in letizia ai clienti di un ristorante, ma si ostruisce la vista di un’opera d’arte a chi non è mai sazio di bellezza.
Hai ragione. Questo sconcio è una vergogna per Siena!
Le cose gravissime sono due: come è possibile che qualcuno (di Siena e non) abbia avuto la sfaccitaggine di chiedere il permesso per mettere (da 2 anni) questa impalcatura (tra l’altro molto lontana dal ristorante) e secondo chi è che si è permesso di dargli l’autorizzazione! Questa città è MARCIA come un pesce di un mese e il pesce puzza sempre dalla testa!…..
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Serviva un vertinese per dire quello che i senesi vedono ogni giorno facendo finta di niente!!!!
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E che dire delle bancarelle stracariche di made in Taiwan, in piazza del Duomo!? …
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@ Riccardo
il chi e il come lascia il tempo che trova dato che di fronte ad un opera come le Logge del Papa (nel caso) non ci si dovrebbe neanche pensare per sbaglio a far erigere una barriera di tavoli e piante che ne occlude la visuale. Pare una cosa anormale doversi occupare di questo argomento…. e invece… anche i tanti che passano forse non ci fanno più neanche caso a questo tipo di incultura.
Comunque al tempo dei telefonini e delle digitali basta poco a fotografare e girare le immagini negli uffici comunali chiedendo lumi su queste “genialate”.
@ Silvana
come prima, ovvero fin da piccino sono sempre stato abituato a vedere bancarelle in piazza e al Duomo che neanche ci si fa più caso…. e poi mi paiono più gravi le ostruzioni visive alle opere d’arte.
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La vicenda del ristorante davanti alle Logge del Papa è già finito fra le interpellanze della “minoranza” in Consiglio Comunale che ha risposto “picche”. Come avrebbe potuto rispondere diversamente? Segnalo che la “minoranza” (come si dice solo a Siena e non opposizione) sono sempre stati emarginati… basti pensare che sono circa 7 consiglieri su 35….così da 70 anni e questo spiega tante cose…
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No, Riccardo, non spiega niente perchè qui si sta parlando di libera fruizione di un bene artistico e storico che non si può oscurare e appaltare per motivi di cassa a chicchessia.
L’amministrazione comunale deve avere il coraggio di dire pubblicamente quale è la sua posizione in merito all’oscuramento di opere d’arte e all’uso del suolo pubblico.
Dubito che ai senesi importi molto questo argomento, mi rincresce dirlo, ma la città tira avanti per quel molto che le è stato lasciato e donato in passato, vivendo così di rendita, ma compicciando ben poco per mantenere tale eredità.
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