Le cave di travertino sottostanti e una rombice alta quasi un metro e del diametro di alcuni centimetri davanti al museo della Grancia, ne certificano che l’uscio è chiuso da mesi.
Grancia è il nome delle fattorie modello che facevano parte delle proprietà dell’ospedale Santa Maria della Scala di Siena a cui garantivano prodotti e reddito con vino, olio e cereali.
Al suo interno un museo dell’olio con spazi e macchinari di un antico frantoio.
Poche le persone in giro, pochi gli opinionisti locali a ciabattare di fatti altrui per le pubbliche vie.
Una ingrigita lapide di marmo accanto al monumento ai caduti riporta il comunicato della vittoria nella prima guerra mondiale firmato asciuttamente Diaz, comandante delle forze armate dell’epoca.
L’originale Ghino di Tacco (non il cinghialone Craxi come era uso firmarsi per i suoi corsivi sull’Avanti) ha provato alle porte del 1300 ad espugnare il castello, ricavandone però sonore legnate.
Da notare la foggia estrosa e divertente di alcune cassette postali di terracotta decorata che ravvivano il borgo e il programma dei festeggiamenti per Serremaggio 2015 con l’inaugurale rievocazione medievale.
Grazie per questo articolo e queste foto…. il mio paese visto così sembra ancora più bello!!!!
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Come posso ordinare una vostra cassetta per la posta?
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Se non ricordo male, signora Manila, queste cassette le fà una ditta di Torrita di Siena, ma non saprei dirle come si chiama.
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