Il postino di Cavriglia

All’inizio degli anni ’80 una vespa scarrettata con il parabrezza avvolgente era il mezzo con il quale il postino ogni giorno faceva il proprio giro di consegne sia che ci fosse il sole o che piovesse.
In una villetta in disparte e recintata stazionava un grande alano nero  che rappresentava il terrore e l’ansia quotidiana del postino.
Una mattina, vista la proprietaria della villetta, l’uomo urlò alla donna (da distanza di sicurezza) che doveva consegnarle la posta.
“Venga, apra il cancello ed entri tranquillamente, che Bubi è pure sterilizzato”.

“Oh signoraaaa”  – rispose il postino –  “Non ho paura che il cane m’inculi, ma che mi morda!!!”.

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0 risposte a Il postino di Cavriglia

  1. Alessio ha detto:

    L’è ganzissimaaaaa, sò bartato dalla seggiola !!!
    Ciao Andrea, abbraccione.

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  2. Andrea Pagliantini ha detto:

    Lo so’, sembra una barzelletta…. però è una storia vera.

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  3. pippo ha detto:

    chi ha copiato da chi?

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  4. Andrea Pagliantini ha detto:

    Pippo,

    Pozzetto non lo reggo se non in bianco e nero mentre canta in coppia con Cochi.
    Ma questo vuol dir poco, la storia può essere confermata dai quarantenni di Cavriglia.
    Paese autodefinitosi “Porta del Chianti” in provincia di Arezzo.

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  5. Monica ha detto:

    ..devo dire che non ridere è difficile leggendo la vicenda del postino..sembra più una barzelletta che una storia vera..certo che a questo imbuca lettere la risposta pronta non manca di certo!!! ohhhh…una bella e sonora risata m’è scappata!!!
    Scioscianna :.DDDD!!!!

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