Non Bruno che non ci sarebbe niente da dire, ma il famoso motorino brevettato il 23 aprile 1946 su progetto dell’ ingegnere aereonautico Corradino D’Ascanio che di li a breve avrebbe cambiato il modo di muoversi e le distanze per tante generazioni di persone.
Con il parabrezza d’inverno poi era ancora più bello andare in perlustrazione dell’ignoto sentiero che ne portava ad un altro e poi un altro e poi un altro ancora che faceva credere di essere dentro il film Cenerentola di Vacanze Romane o, il vespino triller di Caccia al ladro e le generazioni dopo, le fisse di Nanni Moretti.
A volte finiva la miscela e c’era da pintare.
Quanti km hai fatto e quante “brinate” hai preso con la vespina celeste…un monumento!
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Sembra che sia passato più di un secolo da quando la guidavo anch’io con le gonne al vento!!! (erano gli ultimi anni degli anni 50!!!)
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La vespina celeste c’è ancora, immatricolata 1984, a breve la rimetto in sesto, ma è poca cosa nei confronti di chi a bordo di una vespa nel 1948 appena ragazzotto piovve a Vertine dalla capitale e si innnamorò di questi luoghi…. Anna Maria ne dovrebbe sapere qualcosa…
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